domenica 3 novembre 2019

Belle sorprese

Raccolgo in questi giorni la notizia che nonostante i dubbi e i tentennamenti iniziali un altro manoscritto verrà presto dato alle stampe per uscire in tempo per il Natal prossimo..
E' sempre una bella soddisfazione, anche se dopo la firma del contratto, l'autore si prende la responsabilità intera di portare avanti da solo il progetto confrontandosi direttamente con l'editore.
Non me la prendo, anzi: è segno di maturità e senso di responsabilità che questo comporta anche per il proprio cammino di artista e scrittore - ma non solo.
L'agente letterario quindi, penserete, che ruolo ha? 
Il ruolo di accompagnarlo comunque a pubblicazione giudicando il lavoro, supportando le azioni di promozione, rendendosi cassa di risonanza araldica o coordinando il lavoro che c'è anche dopo.
Se è l'autore a decidere anche questo è lecito, e non solo per la LICET.
E' una sconfitta o un essere messi da parte se l'interlocutore diretto è l'autore?
Per nulla. Il contratto viene stipulato tra le parti e non prevede di norma, se non espressamente voluto, la firma quindi l'impegno dell'agente, nella realizzazione del prodotto libro.
Per quanto detto più sopra, se l'autore, quindi il cessionario dei diritti di sfruttamento, si prende la responsabilità anche del fallimento eventuale - poche o vendite nulle - l'agente al limite può fornire consigli e supporto, che comunque possono non essere accettati.

Nel caso in questione come in tutti la fiducia l'uno nell'altro o nella consapevole suddivisione dei compiti e delle spettanze è l'arma per una proficua e duratura collaborazione.
Qualora l'autore si dimentichi in toto o non consideri anche la "voce" dell'agente, allora meglio lasciar perdere, anche se poi il manoscritto sale nelle classifiche AMAZON.
Se quell'autore è effettivamente valido ce lo dirà il prossimo suo libro.
Intanto seguitemi su Facebook per i dettagli di questa non remota uscita. E l'elenco si aggiorna.

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