lunedì 19 maggio 2014

E INVECE SI

In rete, sia su forum che su siti specializzati, si parla molto di tassa di lettura da parte delle agenzie come la mia, giudicate non opportune o esose per il risultato che spesso si ottiene.
Se la finalità è quella di valutare l'accettazione o meno del manoscritto, allora concordo con gli autori, mentre se la finalità deve essere quella di farsi dire cosa va o cosa non va, allora il discorso cambia. E di molto.
Per rilevare punti di forza e di debolezza di un testo occorre concentrazione e sapere, stile nel comporre il giudizio e tempo per eseguire quanto richiesto.
Tutto questo non vi sembra, cari autori, un lavoro?
Certo che è il mio mestiere, vi rispondo, ma non pagate voi anche l'operaio, l'idraulico o una telefonista? E le bollette non sono composte anche di partecipazione ai salari degli impiegati?
Come già rilevato e detto anche in occasione della prima azione commerciale la lettura andrebbe sempre retribuita se non per un minimo, così come l'aiuto nella revisione dei testi.
Quello che chiedo non sono le tariffe mostruose di qualche altro nome collegato pure a casa editrice, ma un minimo di ringraziamento e gratificazione per attività che, sia pur con piacere, debbono essere svolte al fine di trarre il maggior profitto dalla collaborazione.